AIM of the Project
Il progetto nasce da una specifica richiesta da parte degli ex dipendenti della RSI (azienda specializzata nella manutenzione dei treni notte) che avevano occupato la fabbrica per protestare contro il loro licenziamento e che chiedevano un aiuto per far conoscere le loro ragioni.
Nello sviluppare Il progetto ci si è resi conto che limitarsi a diffondere le ragioni della protesta era non solo poco utile ma anche controproducente specie se ciò fosse stato fatto (come quasi sempre avviene in questi casi) con linguaggi e modalità tanto vicini ai soggetti che protestavano tanto lontani da coloro a cui si richiedeva un intervento risolutivo.
Per questo è stato deciso che prima ancora di stabilire la forma e lo strumento di comunicazione fosse necessario formulare una richiesta i cui contenuti potessero essere realmente praticabili ed accettabili dalle controparti e non destinati (come spesso avviene) semplicemente a fare rumore.
Al fine di “portare a casa il risultato” si è deciso che vista l’assoluta mancanza di potere politico, mediatico ed economico dei soggetti da tutelare fosse necessario formulare una richiesta che coincidesse con l’interesse di chi invece disponeva di almeno uno o , meglio ancora, tutti e tre questi poteri. Il soggetto che è stato individuato a tal fine è stata l’azienda Ferrovie dello Stato.
Strategia
L’attività della azienda per cui gli ex dipendenti RSI lavoravano è cessata per una serie di ragioni legate alla congiuntura economica ed al nuovo modello di trasporto ferroviario attualmente sviluppato (in particolare la cessazione del servizio treni notte).
Chiedere quindi la reintroduzione dei treni notte al solo fine di assicurare di nuovo uno stipendio ai soggetti legati alla loro manutenzione sarebbe stato tanto illogico quanto antistorico (tutti, compresi gli stessi dipendenti della RSI, se devono andare a Parigi ci vanno con Ryanair per risparmiare sia tempo che denaro).
Chiedere invece al Governo che al nuovo entrante sulle tratte ad alta velocità e remuneratività (NTV) venisse accollata anche una parte delle tratte costituenti il cosidetto servizio universale (le tratte poche remunerative che nessuno, se non obbligato, farebbe ad es. quelle per i pendolari) avrebbe avuto come conseguenza:
– di avere al proprio fianco la “potenza” e l’influenza delle FS che hanno tutto l’interesse che venga attribuito, almeno parzialmente, il servizio su tali tratte ad NTV
– di aumentare e migliorare il servizio treni pendolari
– aumentare la richiesta di addetti alla manutenzione dei treni pendolari e quindi, conseguentemente, aumentare le possibilità di reimpiegare gli ex dipendenti RSI
Va inoltre ricordato che tale richiesta è anche in linea con le prassi che vengono adottate in tutto il mondo quando si privatizza la parte del servizio universale ad alta remuneratività e che ”stranamente” in Italia non sono state seguite.
Per queste ragioni si è ritenuto che la richiesta da veicolare dovesse essere non la reintroduzione dei treni notte ma l’attribuzione di oneri di servizio universale al nuovo entrante (NTV) nel mercato dei trasporto ferroviari passeggeri.
Strumento di comunicazione
Per aumentare le possibilità di riuscita si è deciso di adottare uno strumento di comunicazione della richiesta sopra individuata che fosse il più possibile vicino ai canoni estetici e di linguaggio dei soggetti da raggiungere.
A tal fine è stato realizzato una sorta di spot/trailer riutilizzando immagini mutuate da spot pubblicitari diretti a veicolari contenuti e valori tanto distanti da quelli oggetto del nostro progetto da risultare paradossalmente ancora più incisivi e graffianti per i nostri scopi (pezzi di spot Ferrari, Mugler, sfilate di moda, ecc.)
Risultati
Il Video è stato mostrato sia ai lavoratori exRSI sia a diversi soggetti del settore (sia appartenenti ad organismi di controllo che player del settore ferroviario) che lo hanno detto di apprezzarlo ma la vera prova della fondatezza del progetto è stato l’articolo del Corriere della Sera apparso ad una settimana dalla sua presentazione nel quale l’A.d. di Ferrovie Moretti afferma esattamente alcuni dei concetti (in particolare sull’ attribuzione dell’onere di servizio universale anche ai nuovi entranti) espressi chiaramente nel video.
Se queste affermazioni siano state cagionate dal video è forse tanto improbabile da ritenere quanto inutile da accertare mentre è certamente vero che sono la prova che le basi della strategia del video erano del tutto fondate e quindi conseguentemente sicuramente maggiori le possibilità di ottenere attraverso di esso il risultato cercato.
VIDEO